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Baldini & Castoldi
Libro - Pagine 494
Formato: 14,5x21
Anno: 2011
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L’industria dell’acqua come non è mai stata raccontata.
Chi governa l’acqua in Italia? Perché per il bene comune più prezioso ancora non c’è l’Autorità nazionale, e tutto è affidato al fai-da-te locale? Perché nessuno potrà mai privatizzare o svendere l’acqua e in bolletta è gratis? Quali sono le isole felici e le tragedie idriche italiane? Chi sono i responsabili? Come e perché è nata la mobilitazione del popolo dell’acqua e la case history che nell’ultimo decennio ha cambiato la percezione della proprietà della risorsa? I gestori sono privati o tutti pubblici? Perché per acqua e depurazione non c’è un euro nelle manovre finanziarie? Quanta acqua perdiamo, quanta ne consumiamo e quante migliaia di chilometri di tubazioni sono da rottamare o costruire? Perché l’83% delle nostre abbondanti risorse potabili lo Stato le regala a industrie e agricoltura, e resistono i falsi pregiudizi contro l’acqua degli acquedotti? Come mai siamo terzi consumatori al mondo di acque minerali e senza scandalo? Quanta occupazione produrrebbe l’investimento nella blue economy?
Ecco le domande alle quali nessuno ha mai risposto con chiarezza, senza demagogia né slogan. Un libro con scomode verità per tutti, fuori dagli schemi, che descrive i guai del pianeta blu e propone strategie per risolverli e lasciarsi alle spalle l’Italia che non funziona con leggi inapplicate, sprechi, caos legislativo, mancate riforme, con 15 italiani su cento ancora privi di fogne e 30 su cento senza depurazione, con rubinetti a secco al Sud.
Pagine sorprendenti e intriganti che invitano a riflettere e cambiare. Dopo la stagione referendaria, ciò che serve per chi vuole documentarsi e battersi concretamente per l’acqua, superando la lunga guerra simbolica tra privatizzatori e ripubblicizzatori.
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